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Immagine del redattorePietro Fiocchi

Sei un agricoltore? Salva la nostra fauna.

Ringrazio LA Scuola Venatoria Ambiente per questa iniziativa e condivido!



CONSIGLI SULLA GESTIONE DEL TERRITORIO PER LA TUTELA E SALVAGUARDIA DELLA FAUNA.


La Scuola Venatoria Ambientale ha voluto stilare una serie di consigli utili per il mondo dell'agricoltura, ma non solo, per la tutela della nostra fauna. Buona lettura!

Con il sopraggiungere di giugno si avvicina sempre più il momento dello sfalcio del fieno e delle erbe in quasi tutte le campagne. Questo, oltre che un periodo fondamentale per l'agricoltura in generale è anche un momento molto delicato dal punto di vista biologico per molte specie, in quanto ci troviamo nel vivo del periodo riproduttivo per molte di esse. Oltre che per tutte le specie di uccelli che in questo periodo nidificano nel nostro paese, si tratta in fatti anche del momento in cui sono presenti, nella maggior parte degli appezzamenti coltivati, sia i piccoli di capriolo che le prime covate di fagiano e starna, specialmente per quest'ultime la situazione è quanto mai delicata e le attenzioni che "l'uomo" in ambito agricolo gli può riservare divengono fondamentali per la salvaguardia della specie. Si raccomandano dunque a tutti gli agricoltori dove possibile, le seguenti accortezze, al fine di limitare al minimo i danni che l'uomo può arrecare alla fauna selvatica:

Per lo sfalcio dei prati si consiglia di ridurre la velocità delle macchine e alzando le barre di taglio di almeno 10 centimetri dal suolo. Utilizzare la "barra di involo" durante tutti gli sfalci, procedendo SEMPRE dal centro di un determinato appezzamento di terreno verso la periferia, in caso contrario, gli animali si ritroverebbero nella maggior parte dei casi raggruppati al centro del terreno condannati a morte certa. In caso di avvistamento di piccoli di capriolo temporaneamente abbandonati dalla madre, allontanatasi a causa della presenza dell'uomo o di altri fattori esterni, si raccomanda di NON TOCCARE o SPOSTARE il piccolo per nessun motivo, per evitare che l'odore umano rimanga sull'animale condannandolo all'abbandono e alla morte.

Per i vitigni, consiglia, dove possibile, di sfalciare l'erba un filare sì e un filare no in modo da poter tutelare, oltre che i piccoli di fagiano/starna/lepre, anche gli insetti utili.

Infine, ma comunque di prima e fondamentale importanza, si raccomanda di ritardare, dove possibile, come ad esempio in molte colture arboricole (ciliegie, uliveti, etc...), il periodo dello sfalcio dell'erba al fine di preservare la copertura, perché l'erba alta costituisce un ottimo riparo per tutti i piccoli delle varie specie.

Questo appello è rivolto principalmente agli agricoltori, ma in generale a tutti quelli che hanno in qualche modo contatto con la natura; in quanto in molte occasioni con attenzioni anche minime si può apportare un contributo molto importante ai fini della tutela e della salvaguardia delle popolazioni selvatiche.

Occorre sviluppare e rafforzare sempre più una reciproca sensibilità tra cacciatori ed agricoltori affinché da una parte si riconosca l'importanza dell'impresa agricola e la centralità del reddito per chi vive di agri-coltura dall'altra per riaffermare l'importanza del ruolo svolto dalla caccia e dai cacciatori per la salva-guardia e la conservazione del patrimonio faunistico.




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